Wild Abruzzo
La sveglia suona sempre prima dell’alba.
Salgo sul sentiero nel bosco che è ancora buio.
Un mondo fatto di ombre, scomposte e disordinate: solo la memoria può aiutare per trovare la strada.
Arrivo nella piccola radura, avvolto dalla nebbia, accolto dal freddo pungente del primo mattino.
Lentamente il cielo rischiara ad est, e la scena si tinge di colori: nero, grigio, blu, viola, rosso, arancione…
Il sole arriva, oramai in ritardo all’appuntamento mattutino: il lupo è già passato.
Appena qualche attimo, dei passi veloci e fugaci, un fantasma tra le ombre dell’alba.
Il richiamo selvaggio e primordiale dei cervi maschi in amore, i forti bramiti che riecheggiano nelle valli.
Un simposio di odori forti e suoni selvaggi, attorno alle pozze di fango secco in alta quota.
La terra degli orsi, dal passo pesante e deciso.
L’emblema di queste foreste, da conservare e proteggere.
L’orso è anche questo: camminare al tramonto su una cresta assolata, attraversare una radura in silenzio, in punta di piedi, addentrarsi in una foresta di notte, camminando piano.
L’orso c’è, ma non si vede, e la gioia più grande è percepirne solo la presenza.
L’Abruzzo è così, selvaggio e antico, ricoperto da foreste che nascondono segreti: storie di orsi, racconti di lupi, indelebili e che sono gli alberi sanno raccontare.